A.T. Anghelopoulos
Disguidi del Possibile
Per l’evento di Rome Art Week l’OPEN ART – Sala da Feltre, nei suoi nuovi spazi espositivi, è lieta di presentare una personale dedicata all’artista A.T. Anghelopoulos artista concettuale e raffinatissimo. Le opere pittoriche e le installazioni site-specific di A.T. Anghelopoulos si accompagnano a video, brani musicali e testi di poesie significative per la comprensione dell’artista e delle sue opere che sono un momento di riflessione e di interpretazione della realtà contemporanea. “A.T. Anghelopoulos ha – per il Prof. Claudio Strinati curatore della doppia personale che si è tenuta lo scorso anno nel Complesso del vittoriano a Roma- la consapevolezza e la qualità di un artista notevole. La sua percezione ricorda talvolta Klee, talvolta Rothko”.
Dell’artista A.T. Anghelopoulos che vive e lavora a Roma saranno esposte le opere del ciclo Planisferi, i superbi sfumati della serie Passages, gli ori materici della serie God Disengagement cieli materici dei cicli Dense Sky e Inner Sky e per la prima volta le provocatorie installazioni denominate Appendere la Divisa – Hang the Uniform.
I Planisferi raffigurano una superficie terrestre ogni volta differente o la profondità del cosmo dove fluttuano altri mondi che si vorrebbero esplorare. Le superfici non hanno confini, l’universo non può avere recinti, come a suggerire che i confini sono tutti, soltanto, nella testa dell’uomo. In un’epoca in cui si costruiscono muri l’artista ci fa riflettere su quanto sia singolare l’idea che si possa diventare proprietari esclusivi di un territorio: come il moscerino che crede di possedere la banana sulla quale si è posato.
Le larghe campiture di colore del ciclo Passages rievocano soglie, portali, varchi inaspettati che si aprono davanti all’osservatore. Opere che appaiono come una provocazione e al tempo come un’occasione di sosta, un invito a riprender fiato, a concedersi una riflessione, ad alzare gli occhi per fare un passo oltre i confini dell’ovvio e la superficie delle cose.
I Dense Sky e gli Inner Sky rappresentano il cielo non solo quello sopra di noi, lontano da noi ma anche quello interiore. Ospiti di un pianeta vagante nel cosmo siamo completamente immersi nel cielo, circondati da cielo gravido di ostacoli. La visuale è scarsa e solo un’occhiata è possibile oltre il corteo di nuvole, di nebbia, oltre l’invisibile pavido diaframma eretto dentro di noi a proteggere le nostre esistenze dall’invasione del mondo esterno.
Il ciclo di installazioni Appendere la divisa – Hang the Uniform è un invito ad accantonare, anche solo per qualche minuto, il sentimento di appartenenza, la devozione cieca al partito, alla fazione, all’idea dominante, al semplice opportunismo o alla «divina» convenienza per provare a ragionare, da uomini liberi, su tutto ciò che accade intorno a noi.
Già, l’uomo. Le opere di Anghelopoulos parlano della necessità di riscoprirne la bellezza, di liberarlo dagli oggetti di consumo dei quali può essere solo instancabile produttore o compulsivo fruitore, imprigionato nella ruota di un’esistenza meccanica e reso invisibile dalle statistiche.