Vernissage – La Dinamica del Segno
Mostra di Emanuele Parmegiani
Venerdì 7 febbraio 2020 ore 19.00
Sala da Feltre – Open ART
Via Benedetto Musolino, 7, Roma (Orti di Trastevere)
S’inaugura il 7 febbraio alle ore 19.00 presso gli spazi espositivi della Sala da Feltre – Open ART di Roma in Via Benedetto Musolino 7 (Orti di Trastevere) la mostra personale di Emanuele Parmegiani a cura di Alberto Dambruoso e Sabrina Consolini, dal titolo “La dinamica del segno”.
In mostra oltre una decina di interessanti opere che documentano la ricerca artistica degli ultimi due anni di Parmegiani dopo le personali “Metropolitania” e “Doodle”. Nell’Open ART una serie di opere di ascendenza graffitista caratterizzate da un segno deciso che diventa il protagonista assoluto nelle sue tele.
La dinamica del segno, titolo della mostra, pone l’accento proprio sulla natura fortemente segnica dei suoi dipinti. Come scrive il curatore nella presentazione “il segno di Parmegiani è scattante e fluido; struttura e imprime forza alle figure rappresentate. Un segno che a volte diventa autosufficiente slegandosi da qualsiasi preoccupazione figurale per diventare puro segno autonomo”. Un segno vorticoso e nervoso che compie mille volute all’interno del piano di rappresentazione. Ciò che emerge in tutte le sue opere è dunque questa grande carica creativa che bilancia pienamente quella distruttiva. Nelle sue tele prendono vita personaggi stralunati o esseri mostruosi, probabili riflessi di un’umanità allucinata, disperata e impaurita.
Parmegiani è un artista che ha destato l’attenzione del curatore Prof. Alberto Dambruoso per la sua straordinaria immaginazione e perché è un artista sincero che mette tutto sé stesso all’interno delle sue opere. Dambruoso dice di Parmegiani che “Le sue opere prendono vita infatti dai recessi della sua psiche, dai meandri del suo inconscio o semplicemente dalla sua fervida fantasia”. Nella sua opera sono presenti diversi generi, dal Pop al graffissimo americano fino alla street art e influenze di Keith Haring o di Basquiat, ma essi costituiscono, punti di partenza, figure dalle quali ha appreso un certo tipo di vocabolario ma a livello di segno, gesto e composizione le opere di Parmegiani sono differenti, uniche e riconoscibili. Un linguaggio che talvolta si tinge di colori vivaci, altre volte si adombra utilizzando una tavolozza nera sulla quale interviene con un segno vorticoso che investe tutta la composizione. Sono tutte opere di grande forza espressiva che restituiscono appieno la vitalità di un artista di ricerca.”
(dal testo critico di Alberto Dambruoso)